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QUALI STRATEGIE ADOTTARE PER COMBATTERE LO SPRECO ALIMENTARE?

Nella società contemporanea, dove l’imperativo di una transizione ecologica assume sempre più rilevanza, emergono anche paradossi sconcertanti.

Nonostante gli sforzi internazionali per promuovere una maggiore consapevolezza ecologica, ad oggi, un terzo della produzione alimentare mondiale viene sprecato. In un mondo in cui l’insicurezza alimentare dilaga e la fame continua a mietere vittime, questa stima risulta inaccettabile.

L’Italia, purtroppo, non sfugge a questa realtà. Secondo recenti dati condivisi dal WWF, nel nostro Paese lo spreco alimentare ammonta a 15 miliardi di euro all’anno, coinvolgendo sia l’ambiente domestico sia la filiera di produzione.

Nello specifico, il cibo gettato in casa viene associato al concetto di “spreco alimentare”, mentre quello scartato lungo la catena di approvvigionamento è collegato al concetto di “perdita alimentare”, poiché riguarda principalmente problemi a livello logistico e una cattiva gestione della catena del freddo.

Sono diversi i fattori che contribuiscono a entrambi questi fenomeni, tra cui lo scarto di alimenti perfettamente commestibili a causa di standard estetici o di una scadenza imminente, l’eccesso di acquisti da parte dei consumatori, la mancanza di educazione sulle corrette pratiche di conservazione alimentare, l’inadeguatezza degli imballaggi e la confusione tra i concetti di data di scadenza e termine minimo di conservazione.

 

Lo spreco del formaggio, in particolare, è un campo che ci coinvolge direttamente. La ricerca condotta dalla campagna Waste Zero di Last Minute Market piazza latte e latticini al secondo posto tra le famiglie di prodotti alimentari più soggetti a spreco.

Tra tutti i generi alimentari, i freschi richiedono indubbiamente una particolare attenzione lungo la catena di distribuzione, a causa dell’elevata sensibilità agli agenti esterni e della rapida deteriorabilità. Parte dei formaggi in commercio, infatti, è destinata a un consumo quasi immediato, per via della shelf-life relativamente breve. È importante quindi che i consumatori siano consapevoli della necessità di consumare il formaggio entro pochi giorni dall’acquisto, per evitarne lo spreco.  

Come parte integrante dell’industria agroalimentare, il settore lattiero-caseario gioca un ruolo chiave nella lotta allo spreco alimentare. In quest’ottica, il Caseificio Ignalat mostra attivamente il suo impegno lungo tutta la catena di approvvigionamento, adottando pratiche virtuose, tra cui:

- L’adozione di una filiera a km0 che, attraverso pochi passaggi e distanze brevi, riduce significativamente i costi distributivi, offrendo al mercato prodotti migliori dal punto di vista qualitativo e organolettico;

- L’ottimizzazione logistica, che permette alle aziende di ridurre le perdite durante la produzione e la distribuzione commerciale, assicurando una qualità elevata e una maggiore durata degli alimenti.

- L’utilizzo di packaging sicuri, efficaci e performanti, determinanti per una commercializzazione sicura e una shelf-life prolungata.

- La trasparenza delle informazioni riguardanti le pratiche di conservazione e le condizioni di mantenimento dei singoli alimenti, da riportare correttamente sulle etichette dei prodotti, per consentire ai consumatori di effettuare acquisti più consapevoli.

 

Tuttavia, il cambiamento non può avvenire solo a livello industriale. È fondamentale un coinvolgimento attivo dei consumatori, che possono ridurre lo spreco modificando le proprie abitudini di acquisto e di consumo. Come? Privilegiando prodotti dal formato ridotto, come i monoporzione, ma anche acquistando con maggiore frequenza i prodotti freschi e con frequenza ridotta i prodotti a lunga conservazione.

Nell’ambito degli interventi pubblici e istituzionali, sarebbe opportuna l’attivazione, a livello globale, di campagne di sensibilizzazione e di educazione alimentare sugli effetti dello spreco alimentare.

Lo spreco alimentare non è solo un problema etico, ma anche ambientale ed economico. Questo perché ogni alimento gettato rappresenta una perdita di risorse, come l’acqua e l’energia impiegate nella sua produzione, e contribuisce ad aumentare le emissioni di gas serra.

 

Nel nostro piccolo, il Caseificio Ignalat cerca di stare al passo con le sfide ambientali e sociali che siamo chiamati ad affrontare, cercando di esser parte della soluzione – sottolinea Vincenzo Ignazzi, Export Manager del Caseificio Ignalat – Per questo, portiamo avanti quotidianamente la nostra strategia contro lo spreco alimentare, investendo nella ricerca, nella qualità, nella sicurezza alimentare e nell’informazione, garantendo allo stesso tempo l’eccellenza in ogni aspetto che riguarda i nostri formaggi.”

 

Mai come prima d’ora, la lotta contro lo spreco alimentare richiede un cambiamento di rotta irreversibile, una responsabilità condivisa da tutti gli attori della catena alimentare.

Noi del Caseificio Ignalat siamo determinati a fare la nostra parte, per offrirvi sempre e solo il meglio.

02 Maggio 2024

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